In pieno fermento, il Vantiniano degli anni ’50 del XIX secolo vede l’intervento di Rodolfo Vantini che propone un progetto per ampliare il camposanto con un grande emiciclo cadenzato da colonne doriche e concluso al centro di un’ampia sala sul modello delle ville romane. I lavori di questa nuova sezione del cimitero verranno conclusi nel 1856.
In questi anni operano all’interno del Vantiniano importanti scultori che portano i nuovi linguaggi del naturalismo e del realismo.
Sorto in seguito al decreto napoleonico di St. Cloud del 12 giugno 1804, diventata poi legge il 5 settembre 1806, il cimitero monumentale di Brescia, detto il Vantiniano, in onore di Rodolfo Vantini, architetto che vi lavorò fino al giorno della sua morte, custodisce una straordinaria varietà di sculture che testimoniano gli sviluppi di questa tecnica artistica sin dagli anni ’20 del XIX secolo.
Sin dal 1895, anno in cui il Cimitero Monumentale viene destinato alle sepolture perpetue, il progetto della cappella funeraria, il cui termine tecnico è edicola – dal latino aedes: tempio e quindi piccolo tempio, ha costituito per gli architetti, non solo milanesi, un’occasione di visibilità e prestigio, tanto da acquisire successivamente importanti commesse per nuovi palazzi, ville e giardini.
Riportiamo qui di seguito un elenco che speriamo possa essere il più esaustivo possibile.
Basandoci su pubblicazioni e informazioni reperite online, abbiamo cercato di creare una mappatura dei Cimiteri Monumentali in Italia.
Il termine Famedio deriva da Fama Aedes: tempio della fama. Il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano ne costituisce il corpo centrale e svetta essendo sviluppato su un’ampia scalinata che misura ben cinque metri d’altezza.
In origine questa struttura era stata destinata ad una chiesa cattolica, poi nel 1870 viene trasformato in Pantheon per dare ospitalità ai defunti eccellenti, milanesi di nascita o per adozione.
Se il fenomeno dei cimiteri monumentali ha avuto inizio nella città di Parigi con Pére Lachaise, il prototipo del cimitero monumentale ottocentesco, in Italia, è nel ricco e laborioso Nord che il fenomeno conosce la sua massima espansione.
La genesi del Cimitero Monumentale di Bergamo è stata piuttosto complessa. Il cimitero che possiamo visitare oggi è infatti il risultato di numerose fase costitutive che si sono alternate.
A seguito degli editti napoleonici, nel 1810 a Bergamo furono inaugurati tre cimiteri: uno nella zona di S. Lucia, oggi via Nullo, un altro in Valverde e il terzo nella piana di S. Maurizio.
A distanza di pochi anni, nel 1813 il cimitero di S. Lucia, a causa di una localizzazione inadatta, fu chiuso e sostituito dal nuovo camposanto di S. Giorgio costruito alla Malpensata.
I tre cimiteri rimasero in funzione per tutto l’800. Ma è tra il 1895 e il 1896 che per diversi motivi, tra i quali anche quelli igienici, si decise di sopprimere i tre cimiteri accorparli in un’unica struttura. Continua la lettura di Il Cimitero Monumentale di Bergamo→
Il Cimitero cattolico di Sant’Anna è il cimitero monumentale di Trieste, un luogo molto interessante soprattutto per gli aspetti urbanistici e architettonici.
Inaugurato il primo agosto del 1825, il Cimitero di Sant’Anna sorge su un’area che apparteneva alla famiglia patrizia dei Burlo che, oltre a una casa, possedeva proprio su questo terreno una cappella dedicata a sant’Anna.
Il primo progetto del Cimitero prevedeva la recinzione di questo terreno, che misurava poco meno di 68.500 metri quadrati, con un muro alto 1,83 m, nel quale si apriva un ingresso in stile vitruviano composto da un frontone e quattro colonne di ordine dorico. Continua la lettura di Arte cimiteriale a Trieste: il Cimitero cattolico di Sant’Anna→
La Certosa di Bologna e il cimitero monumentalerappresentano un vero e proprio museo all’aria aperta, ricco di arte e storia. Basti pensare che già alla fine dell’800 venne ritrovata proprio in questa area una necropoli etrusca. Le 420 tombe rinvenute fecero accorrere studiosi da tutta Europa e oggi sono custodite nel Museo Civico Archeologico.
Immagine vivente di un mondo scomparso, il Cimitero di Staglienocon le sue meravigliose opere d’arte cimiteriale, racconta attraverso complessi simbolismi, la storia della borghesia genovese tra l’800 e il ‘900.
Il cimitero monumentale di Staglieno nasce a seguito della legge piemontese che vietava le sepolture all’interno della aree urbane. All’inizio dell’800 viene acquistato un vasto terreno, sula collina che ospitava allora un borgo noto come Staglieno, incastonato tra due torrenti, il Bisagno e il Veilino. Continua la lettura di Il Cimitero di Staglieno a Genova→