Il Cimitero delle Porte Sante a Firenze sorge in prossimità della famosa Chiesa di San Miniato al Monte. Il cimitero venne realizzato a partire dal 1865 su progetto di Mariano Falcini.
Il nome ha attinenza con un privilegio accordato dal pontefice alla Basilica di San Miniato al Monte.
La storia è un po’ complessa ma molto affascinante: si definivano Porte Sante le porte murate delle basiliche patriarcali di Roma (San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Pietro e San Paolo), il muro che le occludeva veniva abbattuto dal Papa e dai cardinali legati apostolici in occasione del Giubileo, in modo che i fedeli, entrandovi con le necessarie disposizioni, acquistassero la relativa indulgenza plenaria.
Successivamente il muro veniva murato nuovamente ad un anno di distanza dall’apertura, in attesa del nuovo Giubileo.
Presso il cimitero delle Porte Sante, sul portone di ingresso sinistro, guardando la facciata, si scorge l’ incisione “Haec est porta coeli“ che fa riferimento al privilegio, accordato alla porta della Basilica, di essere aperta il venerdì santo per consentire ai fedeli l’ acquisizione dell’ indulgenza plenaria. Nel resto dell’ anno la porta rimane infatti chiusa, ed è proprio da questo privilegio che deriva il nome al Cimitero adiacente.
Questo interessante cimitero, da cui è possibile godere di una straordinaria vista su Firenze, ospita alcune tombe illustri, da Carlo Collodi a Gaetano Salvenimi, da Enrico Coveri a Pietro Annigoni.
Ma non solo: guardando verso valle, sulla sinistra riconoscete la tomba di Giovanni Spadolini, segnalata da una bandiera italiana., mentre entrando dal cancello del Cimitero,è possibile individuare il sarcofago bianco dello scrittore Giovanni Papini.
Anche la chiesa di San Miniato accogli tombe interessanti: si possono ammirare la tomba del Cardinale, opera di Antonio Rossellino, mentre nella cripta sono custodite le spoglie di San Miniato.
Secondo la leggenda infatti si ritirava in questo luogo, il martire Miniato, decapitato presso Porta alla Croce (ovvero in Piazza Beccaria) nel corso della persecuzione dell’ imperatore Decio (attorno al 250 d.C.).
Nonostante il complesso monumentale del cimitero e la Basilica convivano oggi in una strettissima simbiosi, fra il primo e la seconda passano più di otto secoli di distanza. La costruzione della basilica risale infatti al 1013 (ha dunque quasi esattamente mille anni), mentre la costruzione del Cimitero, come detto prima, risale soltanto alla metà del secolo XIX.