Oltre ai Cimiteri Monumentali, che stiamo imparando a conoscere bene, esistono molte altre tipologie cimiteriali. Un primo nucleo di studio potrebbe essere quello costituito dagli ossari.
Uno dei più famosi si trova nella Cripta dei Cappuccini a Roma, in Via Veneto 27. In un cimitero come questo è inoltre possibile trovare mummie di frati e nobili. Sempre in Italia suggeriamo una visita al Cimitero delle Fontanelle di Napoli, in Via Fontanelle 77: dalla Chiesa di Maria Santissima del Carmine si accede al cimitero scavato nella roccia tufacea della collina di Materdei, che fu l’ossario di Napoli fino all’Ottocento.
Ricordiamo inoltre ossari portoghesi: nella regione delle Plenicies, la Chiesa di San Francesco nasconde nel transetto di desta una cappella-ossario risalente al ‘500; mentre si trova a Faro la Capela des Osssos del Cimitero della Igreja do Carmo.
Il caso della Bretagna necessita di un piccolo approfondimento: nei complessi parrocchiali bretoni è spesso presente un ossario vicino agli ingressi delle chiese, a segnalare il luogo in cui convivevano vivi e morti. Queste chiese presentano tutte una struttura affine chiamata Enclos costituita da: una chiesa + un arco monumentale +un muro di cinta +un calvario+ una cappella funebre + un ossario. La porta d’accesso all’ossario viene chiamata “porta della morte”.
Può anche essere presente il simbolo dell’Ankou, personaggio femminile che rappresenta la morte e la miseria secondo la tradizione celtica. Il più importante ossario bretone si trova a Saint-Thegonnec, tra gli altri ossari di questa regione ricordiamo anche quello nel cimitero di Guehenno, quello di La Martyre, quello di Sizun e quello accanto alla Chiesa di Daoulas.
Interessanti anche alcuni ossari dell’Europa dell’Est come quello di Sedlec, nella Repubblica Ceca. In Greca non si può assolutamente perdere l’Ossario di Nea Moni, un monastero sull’isola di Chio, in cui una cappella custodisce teschi e ossa appartenuti ai caduti durante a repressione del 1822: furono uccisi 30.000 cittadini e 600 monaci.